Calcoli renali: consigli nutrizionali

I calcoli renali o nefrolitiasi sono il risultato dello sbilanciamento tra la solubilità e la precipitazione dei sali nel tratto urinario e nelle reni. Quando le urine contengono quantità in eccesso di calcio, ossalato e fosfato, per deidratazione o per predisposizione genetica, si possono formare i calcoli renali.

Quando l’ossalato di Calcio (CaOx) si trova in concentrazione quattro volte superiore alla norma si forma un cristallo che inizia il processo di nucleazione quando la concentrazione di CaOx arriva oltre le 7 volte la norma ingrandendosi e formando il vero e proprio calcolo renale, processo favorito da un basso volume di urine.

I calcoli renali hanno il picco d’incidenza nella popolazione maschile tra i venti e i trenta anni, con una probabilità del 50% di riformarsi a dieci anni di distanza a seconda del tipo di calcolo che si è generato. In fatti esistono diversi tipi di calcolo renale e in base al genere si possono affrontare diversamente e prevenirne la riformazione.

I diversi tipi di calcolo renale

L’80% dei calcoli renali è composto da ossalato da calcio o fosfato di calcio, il 10% rispettivamente da acido urico e magnesio-ammonio fosfato, meno dell’1% da cisteina o correlato ad un farmaco.

Calcoli da calcio: un basso volume d’urine, l’elevata concentrazione di calcio nelle urine e una bassa concentrazione di acido citrico sempre nelle urine predispongono alla formazione dei calcoli renali. Un eccesso di ossalato, quando non è causato da una predisposizione genetica, può essere limitato consumando moderatamente spinaci, barbabietole e rabarbaro. Allo stesso modo una terapia ad alta concentrazione di vitamina C può favorire la formazione dei calcoli aumentando l’assorbimento dell’ossalato. Al contrario invece una dieta ricca di calcio può aiutarne la prevenzione: infatti, il calcio a livello intestinale si lega all’ossalato impedendone l’assorbimento e abbassandone la quantità che poi passerà poi nel tratto urinario.

Calcoli da acido urico: questi tipi di calcolo sono causati da un eccesso di acido urico nelle urine. Quasi il 20% di chi soffre di questo tipo di calcolo ha una storia di “gotta” e le purine che conseguono a una dieta ricca di proteine d’origine animale.

Calcoli da cisteina: questi calcoli si formano in persone che soffrono di cistinuria, una malattia genetica che causa l’accumulo di cistina nel rene. I calcoli renali sono la sola manifestazione di questa malattia e iniziano a formarsi attorno ai dieci anni fino ai quaranta.

Calcoli da infezione: sono causati dalla presenza di un’infezione al tratto urinario superiore. L’infezione causa una produzione sopra la norma di ammonio, carbonato e un pH elevato. In queste condizioni fosfato, ammonio e magnesio si combinano a creare il cristallo che poi diventerà il calcolo.

Fattori di rischio nutrizionale

Sodio: il riassorbimento a livello renale del calcio, con conseguente abbassamento delle probabilità di formare ossalati di calcio, è favorito da una dieta povera di sodio. Continuare a consumare una dieta ricca di sodio causa anche un cambiamento del pH che favorisce la formazione dei calcoli.

Potassio: il potassio, che si trova comunemente in frutta e verdura, ha un ruolo attivo nell’impedire la formazione degli ossalati di calcio e di acido urico elevando il pH.

Proteine: alte concentrazioni di ammonio e solfati nelle urine sono indicatori di una dieta ricca in proteine, specialmente di quelle d’origine animale. Una dieta iperproteica (2 g di proteine per kg di peso) favorisce l’ipercalciuria (calcio nelle urine elevato), abbassa il pH delle urine e alza la concentrazione di acido urico. Questo favorisce la formazione di calcoli specialmente in chi ne ha già sofferto.

Calcio: una dieta ricca di calcio aiuta a prevenire la formazione di calcoli renali perché a livello intestinale il calcio si lega all’ossalato e ne impedisce l’assorbimento. Attenzione però l’integrazione di calcio va fatta durante il pasto, non ci sono conferme che l’integrazione fuori pasto sia efficace.

Magnesio: anche il magnesio crea un complesso con l’ossalato e riduce la probabilità di formare calcoli renali alzando il pH. Anche in questo caso però non ci sono certezze che un’integrazione di magnesia possa essere efficace, sconsigliata invece nei pazienti con problemi cronici alle reni perché si accumula nel sangue.

Vitamina C: la vitamina c è metabolizzata come acido deidroascorbico e poi convertita i ossalato e può essere un fattore di rischio per la formazione di calcoli renali se presa in eccesso.

Altri fattori alimentari: il consumo di citrato alza il pH e interagisce con il calcio inibendo la formazione di ossalato di calcio. Anche il fosforo presente in legumi e nei cereali aiuta a combattere la formazione dei calcoli renali.

Consigli nutrizionali

Per analizzare il rischio di ricaduta di calcoli renali è necessario rivolgersi a un esperto nel campo della nutrizione che possa valutare l’apporto proteico giornaliero, l’assunzione di liquidi, il consumo di sale, calcio e di cibi ricchi in ossalato. Analisi più approfondite possono essere fatte valutando i valori ematici e urinari di diversi elettroliti.

L’assunzione di liquidi, almeno 2 litri al giorno, è il primo passo per evitare la formazione dei cristalli che daranno origine ai calcoli, questo perché un buon flusso di liquidi alza la solubilità dei Sali nelle urine e ne impedisce la ristagnazione, indipendentemente dal residuo fisso dell’acqua che si beve.

Questi una serie di consigli per prevenire la riformazione di calcoli renali:

– Una dieta ricca in calcio (800-1200 mg al giorno).

– Bere almeno 2,5 litri di liquidi al giorno.

– Limitare il sodio (2-3 g al giorno).

– Non consumare una dieta iperproteica (0,8-1,2 g per Kg di peso).

– Attenzione all’ossalato (moderare spinaci, barbabietole e rabarbaro).

– Non eccedere nell’assunzione di vitamina C.

Fonti:

– Haewooket al, Nutritional management of kidney stone. Clin Nutr Res 2015:4, 137152
– Prezioso et al, Dietary treatment of urinary risk factor for renal stone formation. DOI 10.4081

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