Anoressia Nervosa

L’anoressia nervosa è un disturbo che colpisce adolescenti e giovani donne dei paesi occidentali pari al 0,3% della popolazione con esordio tipico nell’adolescenza o nella prima età adulta anche se l’incidenza nell’età adulta e nella tarda infanzia è in crescita. Prevalentemente del mondo femminile l’anoressia nervosa ha casi riscontrati anche tra gli uomini anche se la differenza tra incidenza tra le donne, 8 casi su 100.000 abitanti, e uomini, 1 caso su 100.00 è costante dagli anni ’70.

Meno frequente nei paesi in via di sviluppo colpisce soprattutto i paesi occidentali dove le donne in particolare subiscono una forte pressione sociale verso la magrezza. Tra le professioni più colpite ci sono le modelle, le atlete e ballerine.
Tre sono criteri di diagnosi secondo il DSM-5, il manuale di riferimento statistico e diagnostico dei disturbi mentali, che classifica l’anoressia nervosa tra i tre principali disturbi dell’alimentazione. Il primo criterio diagnostico valuta la restrizione nell’assunzione calorica in relazione alla necessità.

Questa restrizione porta il peso corporeo significativamente in basso in relazione a sesso, età, salute fisica e fase di sviluppo. Un peso basso che possa essere un primo indizio per la diagnosi di anoressia nervosa è un peso inferiore al minimo normale ma questo cambia in base all’età e allo sviluppo. Il secondo criterio diagnostico è un’intensa paura di aumentare di peso o di ingrassare o in alternativa un comportamento che impedisca l’aumento del peso. Il terzo criterio analizza il rapporto tra il peso o la forma del corpo visto in modo alterato con un’eccessiva influenza di peso e corpo sull’autostima a cui si può aggiungere anche la mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso.

Dopo la recente revisione dei criteri è stata l’amenorrea non è più necessaria in quanto non predittiva delle variabili psicopatologiche ma del peso e dei meccanismi compensatori come quelli compulsivi o l’eccessivo esercizio fisico. Inoltre i soggetti che soddisfano i primi tre criteri ma non l’amenorrea rispondono in maniera similare al medesimo trattamento. Escludendo l’amenorrea si può così valutare l’intera popolazione compresi uomini, donne che utilizzano contraccettivi orali, donne in età pre-menarcale e in post-menopausa.

L’anoressia nervosa si può manifestare con restrizioni, in cui il soggetto non presenta regolarmente abbuffate o condotte d’eliminazione come vomito o l’uso di lassativi e diuretici, oppure con abbuffate/condotte d’eliminazione regolari.
L’esordio dell’anoressia nervosa si ha prevalentemente nell’adolescenza con l’adozione di regole dietetiche rigide ed estreme. Le motivazioni che portano alla restrizione alimentare sono preoccupazioni che riguardano il peso, la forma del corpo ma possono nascere anche da altri processi psicologici. Tra i sintomi più comuni troviamo depressione, l’ansia, l’irritabilità, l’ossessione, le difficoltà di concentrazione, la perdita d’interesse sessuale, gli sbalzi dell’umore e l’isolamento sociale.

Tra i meccanismi messi in atto per il controllo del peso ci sono la riduzione delle porzioni, l’eliminazione di alcuni alimenti, il non consumare alcuni pasti e l’eccessivo movimento fisico o compulsivo. Tra i comportamenti che s’innescano a causa della restrizione calorica l’aumento del consumo di nervini come caffè o tè, la preoccupazione per il cibo, abitudini alimentari inusuali, occasionale introito di cibo incontrollato fino alla raccolta di ricette e libri di cucina. Il controllo del cibo si manifesta anche sulla selezione del cibo con cui alimentarsi per cui il cibo viene pesato più volte, si scelgono alimenti con meno grassi con attenzione maniacale per le etichette.

Le complicanze fisiche sono dovute a tre meccanismi comuni ai pazienti con anoressia nervosa: la restrizione calorica, i comportamenti eliminativi e il sottopeso. Segni fisici come arresto della crescita e dello sviluppo delle mammella, se l’insorgenza è pre-puberale, la bradicardia, con battiti inferiori ai 60 al minuti, e ipotensione, con la pressione sistolica sotto i 90 mm Hg. Mani e piedi freddi dovuti all’ipotermia, lanugo ad avambtacci, viso e alla schiena, pelle secca, caduta dii capelli molto intensa, porpora, perimolisi con l’erosione della faccia interna della superficie dei denti, unghie fragili, edema in regione periorbitale, peritibiale e alle caviglie, debolezza muscolare.

Complicanze gastrointestinali si possono manifestare con il tempo e i soggetti anoressici possono soffrire di reflusso gastroesofageo, esofagite, ematemesi, gastroparesi o rottura gastrica, diminuzione della motilità del colon, alterazione dei valori di funzionalità epatica o alterata amilasi serica.

Complicanze endocrine e metaboliche si possono valutare tramite esami di laboratorio tra questi: ipoglicemia, ipocolesterolemia, bassi valori di estradiolo nelle donne o testosterone negli uomini, un assetto ormonale simile al malato eutiroideo con valori di T3 bassi a volte con anche T4 e TSH leggermente alto. I comportamenti di compensazione causano carenza di magnesio, potassio, fosforo e sodio, in generale invece l’anoressia nervosa può causare osteopenia e osteoporosi.

Complicanze ematologiche come leucopenia, neutropenia e trombocitopenia, complicanze cardiovascolari, renali, riproduttive e neurologiche completano l’ampio quadro dei disturbi correlati all’anoressia nervosa.

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