La Bulimia Nervosa

La definizione di bulimia nervosa venne proposta per la prima volta dal Dottor Russel nel 1979 come variante dell’anoressia nervosa in cui agli episodi di binge-eating si affiancano le condotte di eliminazione e una paura morbosa d’ingrassare. E’ quindi dal 1979 che s’inizia a trattare la bulimia nervosa come un vero e proprio disturbo con una diagnosi specifica, fino a quel momento confusa con episodi di isteria, anoressia o schizofrenia.

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare finalizzato al controllo del peso che danneggiano la salute e il funzionamento psicologico e non secondaria ad altra patologia medica o psichiatrica.

La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da entrambe queste caratteristiche: mangiare in un determinato periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo e la sensazione di perdere il controllo durante l’episodio. Le condotte compensatorie poi vengono attuate per prevenire l’aumento del peso: scattano così vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici ed altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo. Per poter definire la bulimia nervosa serve almeno un episodio d’abbuffata alla settimana per tre mesi. L’autostima è influenzata dal peso e dalla forma del corpo e l’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa (DSM-5).

La bulimia nervosa può essere caratterizzata da condotte di eliminazione con vomito autoindotto o con l’utilizzo di lassativi e diuretici oppure senza condotte di eliminazione in cui altri comportamenti di eliminazione sono utilizzati come l’esercizio fisico o il digiuno ma senza farmaci o vomito.

L’incidenza della bulimia nervosa è in aumento con 13 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Oggi il disturbo colpisce circa l’1% delle adolescenti e delle giovani donne. Disturbo tipico delle popolazioni caucasiche, equamente distribuita nelle classi sociali, ha rari casi nei maschi, l’esordio generalmente avviene durante l’adolescenza e nella prima fase adulta.

Anoressia nervosa e bulimia nervosa hanno meccanismi opposti, da una parte restrizione calorica e sottopeso, dall’altra abbuffate ed eccesso ponderale, ma entrambe nascono dalla valutazione del sé basata esclusivamente sul peso e sulla forma del corpo. Anche la bulimia nervosa inizia come l’anoressia nervosa con l’adozione di regole dietetiche rigide ed estreme e spesso per periodi medio-lunghi soddisfa i criteri dell’anoressia nervosa ma nel rapporto tra periodi di restrizione, abbuffate e comportamenti eliminativi il peso spesso è normale o sovrappeso, raramente si sfocia nell’obesità. Tra i primi sintomi ansia e depressione, a volte l’suo di alcol e le sostanze psicoattive.

Rispetto all’anoressia nervosa le complicanze fisiche delle bulimia nervosa sono minori anche se altrettanto pericolose. I disturbi fisici peggiorano con l’aumento degli episodi di vomito: esofagite, gonfiore delle ghiandole parotidi e delle ghiandole sottomandibolari, disturbi elettrolitici, danni dentali e il tipico segno di Russel, l’ispessimento o le cicatrici della superficie dorsale della mano causati dalla pressione delle mani contro i denti durante gli episodi di vomito autoindotto.

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